Applicazioni pratiche e benefici dell'utilizzo delle pedane di forza in riabilitazione

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Applicazioni pratiche e benefici dell'utilizzo delle pedane di forza in riabilitazione

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Applicazioni pratiche e benefici dell'utilizzo delle pedane di forza in riabilitazione

Cosa sono le pedane di forza

Le pedane rispondono alla pressione meccanica applicata da un corpo in condizione statica o in movimento.
Grazie ad un insieme di sensori e un software dedicato, le pedane rilevano la forza-peso depositata al suolo (in letteratura scientifica ‘Ground Reaction Force’) grazie ad un calcolo matematico, che viene poi trasformato in risultati sia di tipo numerico che grafico.

Esistono diverse tipologie di pedane di forza, che differiscono principalmente per il numero e la tipologia della sensoristica presente e la struttura hardware.

In questo articolo faremo riferimento alle pedane di forza K-FORCE Plates, 2 pedane singole (1 per arto) che misurano la risposta verticale al suolo. Sono dotate di tecnologia wireless Bluetooth e vengono gestite da un’interfaccia software su APP mobile per tablet o smartphone iOS e Android.




Cosa misurano le pedane di forza

Le pedane di forza permettono di analizzare qualitativamente e quantitativamente la spinta a terra che ha un paziente o un’atleta nel
compiere sia un movimento dinamico, come ad esempio un salto o uno squat, sia nel mantenimento statico dell’equilibrio.

Nel caso di un Test dello Squat vengono rilevati dati come la forza massima e la distribuzione di spinta tra gli arti, mentre nel caso di uno Squat Jump Test o un Counter Movement Jump Test vengono rilevati anche l’altezza di salto, il tempo di volo, il Rate of Force Development (ovvero la velocità con cui si raggiunge il picco di forza) e l’Impulso (ovvero quanta forza viene generata in un dato tempo)

Per la valutazione statica dell’equilibrio, le Plates sono in grado di misurare il CoP – Center of Pressure – creando una mappatura grafica completa dell’appoggio podalico e un’analisi del baricentro corporeo a terra in grado di dare informazioni di tipo posturale all’operatore.

Questi e molti altri test ne fanno uno strumento di valutazione estremamente versatile per analizzare la funzionalità di un paziente in fase riabilitativa o di ottimizzare la performance sportiva di un’atleta. La qualità e la capacità di un’atleta di imprimere a terra la propria forza muscolare infatti rappresenta uno degli elementi più importanti per le performance di sprint, di corsa, di salto e nei cambi di direzione. Tanto più questo processo risulta efficacie ed economico, tanto più l’atleta sarà in grado di migliorare la sua performance sportiva.




Applicazioni e utilizzo pratico in riabilitazione delle pedane di forza

· Prevenzione infortuni; la valutazione delle asimmetrie
Le pedane di forza possono essere un prezioso strumento di valutazione per un’ottica di prevenzione infortuni, in quanto un’attenta analisi dell’appoggio del piede e la distribuzione della curva di forza generata durante uno squat o un salto possono comunicare chiaramente possibili scompensi e deficit del paziente, diventando fattori predittivi di possibili infortuni.
Con un nuovo paziente è possibile utilizzare le Plates per fare due valutazioni iniziali per analizzare la stabilità e la simmetria.

Il primo test è il Test di Postura Statica, con cui individuare quale sia l’equilibrio posturale della persona.
Tramite la mappatura grafica è possibile vedere il punto di caduta al suolo del baricentro sia in senso laterale che anteroposteriore, la distribuzione del peso tra lato destro e sinistro del corpo e il tracciato di tutti i micro-assestamenti posturali coinvolti nel mantenimento della postura eretta. Questi ultimi due parametri possono essere considerati come possibili campanelli d’allarme per il terapista, qualora vi siano risultati che indichino un importante disequilibrio.




Il secondo test è il Test dello Squat, dove è possibile visualizzare il dato percentuale di deficit tra la spinta della gamba destra con quella sinistra. Grazie alla visualizzazione grafica dell’andamento del test (in foto) è possibile considerare anche la simmetria dell’esecuzione e, come nel caso di questo report, il differente timing neuromuscolare di spinta dell’arto destro (in blu) e il sinistro (in giallo).
Sebbene l’andamento di produzione di forza e i valori di picco siano molto simili, questo fattore può essere predittivo di un non completo recupero o di limitazioni articolari a livello dell’anca o della caviglia, ad esempio, e dunque di possibili fattori di rischio di re-infortunio da monitorare.







· L’ analisi del salto in riabilitazione
Il salto con contro-movimento (CMJ - Counter Movement Jump) è il movimento che viene usato per eccellenza nei test di performance sportiva di atleti, ma viene largamente utilizzato in riabilitazione come mezzo di monitoraggio dello stato di salute del paziente.

Il CMJ infatti riporta un profilo completo di ogni tipo di contrazione muscolare (isometrica-eccentrica-concentrica) in un gesto esplosivo veloce in cui viene richiesta al soggetto una grande coordinazione neuromuscolare di tutto il corpo.
In riabilitazione può essere utilizzato dunque per verificare l’efficacia del processo riabilitativo non soffermandosi solo sulla presenza di dolore o meno, ma soprattutto indagando l’effettiva capacità del paziente di eseguire un movimento dinamico in sicurezza e con corretta esecuzione.



       

Tramite l’utilizzo delle pedane di forza è possibile visualizzare l’andamento del salto nelle sue diverse fasi: dalla situazione inziale isometrica si passa al pre-caricamento eccentrico dove viene immagazzinata l’energia potenziale rilasciata nella successiva fase concentrica di spinta del salto. Dopo la fase di volo è possibile apprezzare il momento dell’atterraggio e la fase finale di ammortizzazione prima del ritorno allo stato iniziale.

La possibilità di visualizzare singolarmente il comportamento di ogni arto a terra ci permette di avere subito un dato oggettivo della simmetria del soggetto, per esempio nel caso in cui un lato sia infortunato o sia al termine di un processo riabilitativo. Inoltre grazie a parametri come L’RFD (Rate of Force Development) e l’Impulso, è possibile analizzare anche la qualità neuromuscolare del movimento in catena cinetica chiusa riuscendo a captare il vero stato di recupero del soggetto.
Come dimostrato nell’articolo “Use of functional performance tests in sports: Evaluation proposal for football players in the rehabilitation phase” (Pedro Gomez-Piqueras, Jesus Gonzalez-Rubio et. al) questo tipo di considerazioni fanno del CMJ Test un elemento fondamentale da includere in ogni processo riabilitativo.
Vediamo nel prossimo capitolo come l’analisi del salto può essere introdotta efficacemente in un caso pratico di riabilitazione


· Le pedane di forza per il Return To Play post ricostruzione LCA
La fase di Return To Play (RTP) rappresenta la fase finale di un processo riabilitativo in cui l’obiettivo non è solo quello di ridare
completa integrità biologica ad una struttura lesionata, ma anche di riportare il paziente ad una funzionalità globale tale da poter performare movimenti di vita quotidiana o gesti sportivi alla stessa capacità prestativa pre-infortunio.
 
Si tratta di un processo multifattoriale che indaga una quantità considerevole di variabili, dagli ‘score’ valutativi della cinematica del movimento, all’affaticamento muscolare, fino ai test funzionali sport-specifici, considerando la performance a tutto tondo, dalla fisiologia, alla biomeccanica fino alla psicologia del paziente.
 
L’utilizzo delle pedane di forza risulta fondamentale in questa complessa fase di valutazione, per la verifica oggettiva dell’espressione di forza dell’arto leso rispetto al controlaterale sano, probabilmente uno dei primi e più importanti “check” per avere il via libera da parte del medico ortopedico.


La scelta di una valutazione con questo tipo di strumentazione comporta alcuni benefici:
-          il paziente viene testato in catena cinetica chiusa, molto più funzionale e sicura per il neolegamento
-          è possibile avere uno archivio del paziente per verificare la condizione pre-infotuni
-          è possibile indagare movimenti sia movimenti ‘base’ sia movimenti sport specifici
 
Uno dei test funzionali di performance più avvalorati è il Test di Salto con contro-movimento (CMJ) che permette di avere una rilevazione di forza esplosiva immediata. La misurazione oggettiva di questo test permette di avere un insight non solo sull’altezza di salto e la forza prodotta, ma anche di valutare la qualità del singolo profilo di forza dell’arto sano rispetto all’arto lesionato ed individuare eventuali carenze.
 
Come analizzato dall’articolo di Matthew J. Jordan, Graeme Challis et al. pubblicato sull’Aspetar Sport Medicine Journal, il CMJ Test risulta essere efficace nella valutazione e nel monitoraggio della condizione necessaria per il Return to Play, evidenziando come un recupero fisiologico delle asimmetrie prestative dell’arto lesionato sia auspicabile sopra al 95% rispetto al controlaterale sano, con tempistiche che possono arrivare fino ai 2 anni post infortunio per il totale annullamento delle differenze.
 
Risulta quindi chiaro che sia necessaria un’analisi obiettiva da parte del terapista nella fase di decisione per il rilascio del paziente e conclusione positiva del processo riabilitativo. Le pedane di forza forniscono una base di dati oggettivi su cui basare questa fase decisionale e garantire un Return To Play in sicurezza.  

 



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Luca
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